La prototipazione virtuale apre a scenari innovativi
Quando si parla di prototipi e simulazione bisogna distinguere tra processi fisici e virtuali; la prototipazione reale, quindi la realizzazione di prototipi fisici, è molto diffusa e in alcuni mercati industriali resta quella predominante. Un esempio è il settore dell’Automotive, dove la simulazione di crash test fisici è una condizione preliminare alla produzione dei componenti prima e veicoli poi.
In molti casi, lo studio di prototipi virtuali può riservare molti benefici, a partire dalla riduzione dei costi necessari alla costruzione di modelli fisici, fino all’analisi delle variabili in ambiente virtuale, che rende i processi rapidi e immediati.
La valutazione di prototipi digitali non è una novità recente nel campo della simulazione; tuttavia negli ultimi anni – complice lo sviluppo delle aziende verso l’industria 4.0 e la democratizzazione delle tecnologie che diventano disponibili anche alle piccole e medie imprese – sono in molti a riconoscere i vantaggi di questa soluzione. Rispetto a quest’ultimo aspetto, è importante ricordare che affidare già le fasi iniziali dello sviluppo prodotto alla simulazione virtuale consente di ridurre il time to market, grazie alla possibilità di intervenire con correzioni e modifiche significative al modello prima che la progettazione raggiunga step avanzati.
Una delle ragioni che spinge le imprese a investire in strumenti di analisi di prototipi virtuali nell’early design è l’opportunità di ottenere un prodotto eccellente in tempi minori, a costi ridotti. Questa efficienza si traduce in una miglior capacità di raggiungere gli obiettivi di business e distinguersi tra i competitori nel mercato di riferimento. Ma non solo, velocizzare il go to market si rivela la chiave per accogliere i cambiamenti industriali più importanti, anticipando i bisogni prima ancora che si manifestino.
Dal canto suo, la prototipazione fisica richiede tempi e costi significativi, necessari per sostenere i processi legati alla realizzazione dei modelli e alla conduzione dei processi iterativi; infatti, al termine di ogni test, i prototipi devono essere riprogettati e ricostruiti per affrontare l’analisi successiva. Si tratta di una voce di costo di cui tenere conto, a cui si somma quella relativa alle procedure di test.
Al contrario, l’ambiente di progettazione virtuale prevede un processo di disegno rapido, che consente di apporre modifiche tramite variabili digitali, il tutto in tempi brevi e con investimenti contenuti. Oltre a efficientare e velocizzare lo sviluppo dei prodotti, i prototipi virtuali migliorano la collaborazione, anche tra progettisti distribuiti in aree geografiche diverse: le sessioni di progettazione possono essere condivise a 360° tra i vari reparti.
Un’altra considerazione essenziale rispetto ai benefici della simulazione su prototipi digitali riguarda la gestione delle complessità dei prodotti. L’orientamento verso sistemi sempre più complessi - ricchi di componenti diversi che spaziano dalla meccanica all’elettronica - richiede strumenti capaci di analizzare le loro interazioni e prestazioni in modo rapido senza rinunciare alla qualità e precisione di analisi.
Nell’articolo di oggi abbiamo approfondito il concetto di prototipo: significato, scenari e opportunità per le imprese.
Gli strumenti di simulazione di modelli digitali possono contribuire in modo concreto al raggiungimento degli obiettivi, supportando l’azienda nel mantenimento di standard di qualità a costi contenuti.
I prototipi virtuali possono essere valutati, esaminati e testati in tempo reale: per loro natura, subiscono processi di iterazione rapidi, basati su modificazioni delle variabili all’interno del software.
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